Dal 2012 al 2014 ho svolto la mansione di Tecnico Manutentore di Impianti Fotovoltaici per l’azienda Qint’x di Ravenna. Sopra potete vedere l’abbigliamento e i dispositivi di sicurezza necessari in una fredda giornata primaverile per recarsi in quota sui pannelli per verificare alcune problematiche legate ai contatti e all’opacità dei pannelli stessi.
Sono arrivato in azienda dove solo 4 impianti erano in supervisione tramite portale mentre tutti gli altri per verificare se funzionavano correttamente bisognava andare direttamente sull’impianto. Ma visto che gli impianti erano un po’ sparsi per tutta la provincia di Ravenna a volte poteva capitare che un impianto si fermasse e nessuno se ne accorgesse.
Il mio contributo è stato quello, oltre a risolvere tutti i problemi elettrici legati al perfetto funzionamento dei pannelli, delle stringhe e degli inverter, anche quello di impostare e sistemare tutti i parametri e i collegamenti dell’impianto dai pannelli, ai concentratori di zona agli inverter, ai dispositivi necessari per la connessione di rete, affinché si potesse riportare tutti i parametri dell’impianto e cioè energia prodotta, segnalazioni di errore o malfunzionamento fino addirittura a sapere da remoto se c’erano o meno fusibili di stringa bruciati!
E’ stato un lavoro molto impegnativo soprattutto il primo anno. Ho cablato tutte le linee 485 dati per le comunicazioni dei parametri, programmato il software degli inverter, installato router e programmati appositamente, ottimizzato e sistemato 1 impianto per volta alla fine del primo anno quasi tutti gli impianti erano in supervisione attraverso il portale allora di Power-One il produttore degli inverter poi acquisita da ABB.
Sono poi passato a risolvere invece i problemi legati all’eccesso di calore delle cabine dove c’erano gli inverter centralizzati che creavano problemi agli inverter con a volte blocchi per eccesso di temperatura o a volte proprio guasti di componenti dovuti all’eccessiva temperatura ( a volte anche oltre 50° in aria ) e ho fatto installare in ogni cabina un potente climatizzatore programmati opportunamente.
Ho seguito inoltre e collaborato con gli elettricisti specializzati in alta tensione poiché purtroppo è capitato per almeno 3 impianti che dovessimo sostituire il trasformatore trifase che è l’anello finale di un impianto fotovoltaico, quello che una volta raccolta l’energia dai pannelli e convertita dagli inverter la reimmette in rete. Purtroppo durante il periodo degli incentivi ci fu una richiesta fuori misura di questi trasformatori e probabilmente la fretta nella produzione o l’uso di materiali scadenti ha portato ad avere una difettosità più alta della media.
Lo stesso dicasi comunque sia per i pannelli fotovoltaici affetti da problemi soprattutto ai connettori che in vari casi si seccavano creando poi cortocircuiti sia agli inverter dove per la grande richiesta i condensatori spesso erano di bassa qualità usurandosi e scoppiando dopo un periodo relativamente breve di tempo e bloccando completamente il funzionamento dell’inverter che andava prontamente sostituito.
Ovviamente queste sono solo alcune delle tantissime casistiche sia di guasti che di problematiche incorse in questi 2 anni di lavoro.
Grazie al mio contributo comunque i 10 impianti fotovoltaici della Qint’x o meglio che la Qint’x aveva costruito materialmente e gestiva, infatti solo 3 poi 4 erano di proprietà dell’azienda, funzionavano in modo ottimale ed erano sempre e costantemente sotto controllo.
Ogni giorno facevo il giro degli impianti a sostituire eventuali fusibili bruciati, a verificare alcuni parametri, ad effettuare le pulizie periodiche dei filtri e a fare le misure del caso per far si che tutto si mantenesse perfettamente funzionante e al massimo delle prestazioni.
Per gestire, mantenere efficienti e sempre perfettamente funzionanti gli impianti e soprattutto gli inverter bisognava essere sempre aggiornati, e studiare il materiale e i manuali dei vari inverter. Io ho effettuato a questo scopo numerosi corsi in Power-One ad Arezzo dove ho ricevuto vari attestati che potete trovare in alto a Destra.
Inoltre Power-One, poi assorbita da ABB, forniva sofware specifici per i vari inverter per la programmazione e per il problem-solving. Avevo infatti un pc portatile con tutti i software e interfacce necessarie per collegarmi a tutti gli inverter che avevamo negli impianti e così risolvere o comprendere meglio le problematiche che man mano si presentavano nei vari impianti.
Come accennavo inizialmente le problematiche maggiori avute in questi impianti sono state quelle relative ai 2 impianti fatti su un tetto di un magazzino industriale zona porto S.Vitale.
La polvere generata sia dal passaggio continuo di automezzi sia dalle operazione di carico e scarico di materiali di ogni tipo anche polveri ferrose andavano a creare da un lato sugli inverte una necessità di una pulizia periodica molto più frequente che se non effettuata andava a generare problemi di surriscaldamento e cattivo afflusso d’aria agli inverter. Vedi foto sotto dello stato pessimo dei filtri degli inverter e della cabina stessa, nonostante non fosse passato poi molto tempo dalla pulizia precedente.
Il consiglio quindi nel caso decidiate di investire soldi per un impianto fotovoltaico diciamo di dimensioni importanti, sia per per gli inverter che per i pannelli, sarebbe meglio evitare assolutamente le zone portuali o comunque industriali dove si crea tantissima polvere poi difficile da rimuovere. L’efficienza e la durata dell’impianto sicuramente ne risente soprattutto sul medio-lungo periodo. Come manutentore feci tutto il possibile per cercare comunque di mantenere accettabile soprattutto nei mesi estivi l’impianto programmando pulizie più frequenti e come si vede nelle foto sotto lavaggi di ditte specializzate con prodotti specifici visto che i classici non riuscivano a rimuovere al meglio le incrostazioni essendo probabilmente causate di polveri di vari materiali movimentati nel magazzino sottostante.
Lavorando, soprattutto all’inizio nel 2012 ma anche nel 2013 spesso dentro le cabine dove erano presenti gli inverter, il pc per monitorare l’impianto e gli altri dispositivi elettronici da tarare, verificare e sistemare, notavo che alla sera avevo spesso 1 forte mal di testa. Certo dentro le cabine le ventole facevano un forte rumore, infatti volendo si potevano usare tappi e se dovevo stare a lungo di solito ne facevo uso come del resto tutti gli altri dispositivi di sicurezza, ma non era il rumore a darmi fastidio. Dopo alcuni mesi acquistai un misuratore di campi elettromagnetici per verificare l’intensità dei campi generati soprattutto dal trasformatore trifase. Infatti un trasformatore trifase da 15.000V genera forti campi elettromagnetici. Mentre la componente elettrica non era così alta, quella magnetica era invece dell’ordine mediamente (se vicini ovviamente, ma purtroppo il pc era quasi attaccata alla parete che separava gli inverter dal trasformatore trifase) dell’ordine dei 30uT.
Ora le normative in ambito lavorativo pongono il limite di 100uT ma con la raccomandazione di stare il meno possibile vicino alla fonte, se si permane più di 4 ore i limite si abbassa a 10uT di irraggiamento ( la fonte è ovviamente il trasformatore trifase). Considerate che in ambito urbano il limite è di 100 volte inferiore all’ambito lavorativo.
Dopo aver verificato e testato questo ho provveduto a stazionare il meno possibile e solo per il tempo necessario ad effettuare l’intervento in cabina ed eventualmente usare prolunghe e accessori per lavorare a una distanza di sicurezza tale da poter minimizzare gli effetti nocivi della radiazione magnetica. La foto di una delle varie misure fatte a fianco.
Per terminare posto qua alcune foto del lavoro svolto come Supervisore Impianti Fotovoltaici per un breve periodo di 2 mesi presso l’azienda Delta di Ravenna che aveva costruito e deteneva la manutenzione di oltre 80 impianti fotovoltaici in tutti italia.